L’universo dei profumi è variegato e ricco di sorprese. Per lui, per lei, unisex: le fragranze si trasformano in preziosi biglietti da visita. C’è chi preferisce gli aromi b, chi invece non può fare a meno delle miscele b non rinuncerebbe mai al romanticismo dei b. Spesso e volentieri, quando si trova il profumo che piace, difficilmente lo si tradisce con un altro. Allora viene spontaneo chiedersi: come è fatto un profumo e, soprattutto, come si applica perché duri a lungo senza perdere d’intensità?
Ecco la nostra guida ricca di tanti consigli utili e pratici sulle fragranze da utilizzare ogni giorno.
Il profumo è una questione di note
Gli esperti in materia sostengono che il profumo è caratterizzato prima di tutto da una famiglia di appartenenza. Può essere fruttato se, ad esempio, nella sua composizione sono presenti molti frutti, o fiorito o, ancora speziato. Ovviamente le famiglie olfattive sono tantissime, anche miscelate fra loro. È possibile avere così profumi floreali-speziati o agrumati-floreali. Poi ci sono le note olfettive. Queste si sprigionano mano mano che il profumo staziona sulla pelle. Appena vaporizzato, ha un esordio (le note di testa) che sorprende e deve rimanere in mente a lungo. Passa qualche secondo e inizia a sentirsi il cuore della fragranza, le note centrali che annunciano, poi, l’arrivo della cosiddetta coda, ovvero la scia finale. Bilanciare al meglio questi tre momenti è fondamentale.
Perché mettere il profumo?
L’obiettivo è quello di regalare al proprio corpo un “vestito” che sia in grado di avvolgerlo a lungo, con discrezione ed enfasi. Si dice che nella maggior parte dei casi la scelta del profumo viene fatta nei primi dodici secondi, perché il miglior profumo è quello che provoca uno “choc” emotivo. In realtà occorre aspettare una mezzora per scoprirne bene il cuore e almeno un paio di ore per “arrivare” alle note di fondo.
La famiglia olfattivo più conosciuta ma anche amata è quella floreale. Racchiude tanti sentori e mix molto interessanti, arricchiti da essenze rare e preziose (come quella di Gelsomino e Rosa Damascena) o boccioli più semplici ma sempre affascinanti. Spesso si tratta di veri e propri bouquet olfattivi, raramente si crea un monotematico composto da un solo tipo di fiore.
È il “naso” che crea un profumo
I “nasi” sono coloro che per una determinata azienda, creano e inventano le fragranze. Possono vantare su fortissima memoria olfattiva, quella che gli permette di memorizzare oltre tremila sentori, contro il massimo di mille odori di una persona qualunque. Il loro scopo è ricercare il cocktail profumato più esclusivo e prestigioso, lanciando di stagione in stagione proposte innovative e sempre originali. Si tratta di un lavoro capillare e attento, fatto di prove su prove alla ricerca del miglior jus da proporre a un pubblico sempre più curioso ed esigente.
Intenso o leggero?
Il profumo è più intenso, le “colonie” sono più leggere. Quando si sceglie una fragranza nuova, si può iniziare con un’acqua di colonia che rispetto a eau de toilette e parfum ha una concentrazione di alcol più bassa. Fresche e leggere, le colonie contengono, infatti, dal 2 al 5 per cento di essenze diluite in una miscela di acqua e alcol. Le eau de toilette vanno dal 5 al 10%, l’eau de parfum tra l’8 e il 12%. L’extrait si riferisce alla forma più concentrata del profumo, una soluzione composta al 15-20% di oli profumati, in alcool ad alta gradazione.
Vietato “annusare” il profumo appena applicato! È meglio distrarre l’olfatto e poi tornare sul punto dove è stato messo. Le profumerie specializzate offrono alle clienti dei chicchi di caffè da odorare: questo aroma spazza via ogni residuo di afrore rimasto nel naso. Infine, dopo essere stati esposti a troppi profumi, i recettori dell’olfatto iniziano a confondersi. Ecco perché gli esperti suggeriscono di non testare di più di tre fragranze alla volta, da applicare, ovviamente, su zone ben distanti tra loro.
Ci sono anche i profumi solidi
Un tempo molto diffusi, i profumi solidi sono stati un po’ superati dalle versioni fluide. In ogni caso si tratta di un ramo della profumeria molto interessante. Specchietti, medaglioni, charms da attaccare ovunque, anche al proprio smartphone: ecco alcuni modi per portare ovunque un profumo solido. I costi sono più contenuti rispetto ai corrispondenti liquidi (il quantitativo è anche inferiore), sempre che non si tratti di una limited edition a cinque stelle.
Dove va messo il profumo
Vaporizzare il profumo davanti ed entrare nella sua nuvola: questo è il consiglio che danno gli esperti profumieri per applicare al meglio una fragranza sul corpo. Poi ci sono alcuni punti “strategici”. Quindi polsi, caviglie e dietro le orecchie: basta vaporizzare una piccola quantità e… fatto. C’è però chi lo mette anche sullo sterno o dietro le ginocchia. Alla fine diventa un rito tutto personale, esattamente come indossare un vestito che scivola giù e prende un po’ le forme di chi lo indossa.