Indossare un profumo significa parlare un po’ di sé. Significa presentarsi senza esprimersi verbalmente ma, semplicemente, attraverso un gioco di essenze. Quando si decide di acquistare una di quelle meravigliose boccette che troneggiano sugli scaffali della profumeria, un parametro di scelta spesso messo in gioco è quello che riguarda la persistenza. Una fragranza in grado di durare a lungo, che non abbandoni dopo una manciata di minuti e lasci la “classica” scia è di sicuro tra le più ricercate. Nell’universo delle fragranze, quelle cosiddette aldeidate possono vantare con orgoglio questa sfumatura.
Cos’è un profumo aldeidato e quali sono le sue caratteristiche? Scopriamolo insieme in questa guida.
L’importanza della durata di un profumo
Sicuramente la durata di un profumo è tra le caratteristiche più ricercate. Bisogna dire, però, che per capire di quale consistenza sia, bisogna aspettare un po’, dal momento in cui si vaporizza sul corpo un po’ di profumo. Le note di testa avvolgono d’impatto lasciando poi spazio a quelle di cuore, spesso delicate. Infine, l’intervento delle note di cosa dà il carattere definitivo al mix aromatico scelto. Questo divertente gioco di essenze che si rincorrono però, può avere una durata effimera. Ecco perché si è cercato di dare una mano a quanto ha la Natura di straordinario, il profumo delle sue essenze.
La chimica entra in profumeria
Le aldeidi sono prodotti di sintesi molto potenti. Non sono essenze naturali ma create appositamente in laboratorio. Lì dove non poteva arrivare Madre Natura, con i suoi afrori puri, è intervenuta la chimica. Le aldeidi sono stati introdotti nella piramide olfattiva per dare al risultato decisione e carattere intenso. Una volta inodssato, anche semplicemente sui polsi, grazie a un profumo aldeidato si verifica una vera e propria amplificazione olfattiva.
È curioso sapere che le aldeidi sono molecole che possono avere un odore che può spaziare dai tanfi più fastidiosi (solo un esempio, la formaldeide), agli aromi più gradevoli, come la vaniglia, il latte di mandorle, la liquerizia e la cannella. Esistono in natura, come ad esempio, nella buccia degli agrumi, ma sono molto labili. Ecco perché vengono riprodotte in laboratorio, sinteticamente.
Il primo profumo aldeidato, Chanel 5
Se c’è un profumo che è al di fuori dello scorrere del tempo, quello è il numero cinque di casa Chanel. Ha una personalità tutta sua, è il fondatore e custode della famiglia delle aldeidi. Fu creato nel 1921 dal “naso” Ernest Beaux su richiesta personale di Gabrielle Chanel che desiderava “un profumo da donna che sappia di donna”. L’idea era quella di poter indossare profumo raro e intenso. Soprattutto non banale e già sentito. Quella nuova composizione le piacque molto e, parecchi anni dopo Jacques Polge, maestro profumiere della maison francese dal 1978, la reinterpretò. Nacque così l’Eau de Parfum.
Aldeidato-fiorito: il trionfo della sensuale femminilità
Il successo del noto profumo francese fu (ed è ancora oggi) dovuto a uno speciale bouquet fiorito, declinato intorno alla rosa di maggio e al gelsomino, vivace grazie alle note di testa esperidate. Le aldeidi appongo la firma di unicità, mentre il tocco morbido della vaniglia conferisce un’impronta deliziosa e sensuale.
Perché acquistare un profumo aldeidato
Non tutte le scie sono uguali, questo bisogna dirlo. Ovvero, non tutti i profumi “intensi” lasciano una scia della medesima potenza. Quindi anche chi è scettico e ama le fragranze per così dire più discrete, può trovare il cocktail aromatico giusto tra le fragranze aldeidate. Queste rappresentano il progresso e, nel tempo, da quel lontano 1921, quando nacque la fragranza di Chanel le cose sono molto cambiate. Mix olfattivi sempre più seducenti e interessanti ora sono disponibili, in grado di trovare sempre più estimatori.