I trend modaioli sono più che chiari. Le differenze tra il guardaroba femminile e maschile stanno perdendo di identità. Senza arrivare ad eccessi dettati dalla stravaganza fuori norma, lui e lei possono tranquillamente scambiarsi più di un capo di abbigliamento. Il tutto mantenendo lei, la femminilità e lui, la virilità. Sembra impossibile ma è così. Dunque, esattamente come esistono i vestiti unisex, ci sono anche i profumi unisex. Sono quei cocktail aromatici adatti per donne e uomini. Basta regole codificate da jus che vanno di netto verso l’una o l’altra direzione. Ora è tempo di lasciarsi affascinare dalle proposte unisex. Per trovare anche in un mondo effimero come quello dei belletti, una nuova complicità di coppia.
Fragranze unisex: perché piacciono
Il successo ottenuto dalle fragranze unisex è indiscutibile. Queste infatti sono in grado di regalare alle donne la confidenza maschile mentre sugli uomini agiscono come un elisir dolce e speziato, che risveglia il lato più emozionale del loro carattere. E’ un rito da condividere. Vietato pensare che però una volta indossato si sviluppi nello stesso modo. Ed è anche questo l’aspetto intrigante di questa famiglia olfattiva.
Perché un profumo unisex non avrà lo stesso “effetto” sulla pelle di lui e su quella di lei? Semplice. E’ il pH cutaneo a essere responsabile del risultato. Influisce e altera la scia e, quindi, la percezione della fragranza.
Alcune curiosità “storiche”
La famiglia degli unisex è relativamente recente. E’ il riflesso di cambiamenti sociali e culturali. Almeno in quanto a codificazione. Perché, a onor del vero, l’arte della profumeria nasce senza genere. Ai tempi della civiltà egizia, ad esempio, utilizzare il profumo significare creare un “incontro” con le divinità. Non c’era bisogno di avere bouquet aromatici maschili o femminili. Poi, con l’avvento della civiltà antico romana, il gesto di profumarsi e della cura assume un aspetto più terreno ma senza mai confondere la fluidità di genere.
I primi profumi unisex
Gli esperti in materia sostengono che i primi profumi unisex sono state le acque di colonia del diciassettesimo secolo. Si trattava di fragranze iper leggere con fiori e agrumi che potevano essere indossate da tutti. Il loro impiego era dovuto soprattutto a motivi di pulizia e igiene quindi l’idea di qualcosa di frivolo era ancora lontana. Facendo un salto temporale e arrivando ai giorni nostri a decretare la codificazione di questa famiglia è stato CK One di Calvin Klein, creazione ad opera dei nasi Alberto Morillas e Harry Fremont datata 1994.
Una fragranza per cambiare
Nel mondo delle fragranze esiste uno schema olfattivo tradizionale. Ovvero: agrumi per tutti, legni per uomo, fiori per le donne. Anche i packaging riflettono senza ombra di dubbio il genere di appartenenza della fragranza. Però ci sono alcune case che stanno cercando di andare oltre proponendo sfumature innovative e, quindi, più interessanti. Molte donne non si ritrovano più “solo” nelle fragranze dolci, caramellate o “esageratamente” fiorite. Idem gli uomini, sempre più insoddisfatti di jus troppo decisi, asciutti e poco avvolgenti. Le fragranze unisex hanno intuito questo mood sempre più ricorrente e hanno dato via a nuove esperienze olfattive.
Da queste bisogna partire per poi definire la piramide. Sicuramente non devono essere marcate ma, piuttosto, eteree. Poi una volta vaporizzate sulla pelle dare il meglio di sé. Qualche esempio? I musk, le note marine, i fiori trasparenti e alcuni legni, su tutti il sandalo. Nel frattempo alcune fragranze hanno preso le distanze dai qualche radicato tabù. Non è più raro che un uomo indossi fresche note fiorite e che una donna preferisca invece il carattere delle note legnose.
Quanto costa un profumo unisex
E’ difficile dare una risposta univoca. Come per tutte le altre famiglie olfattive, anche quella degli unisex vanta prodotti più commerciali e altri di nicchia. Sicuramente si parte da qualche decina di euro in su ma poi sarà il gusto personale a far preferire una soluzione olfattiva piuttosto che un’altra.